Con l’articolo di oggi, entriamo nella sfera della Comunicazione aziendale per individuare un’insidia che si può presentare quando decidiamo di descrivere la nostra azienda ed alcuni consigli per rendere la nostra comunicazione più consapevole ed efficace.
È CORRETTO DEFINIRA L’AZIENDA COME UNA
FAMIGLIA?
Capita spesso di leggere annunci di lavoro o presentazioni aziendali che descrivono l’azienda come “una famiglia” con frasi come “Benvenuto nella nostra famiglia”, “La nostra azienda è una famiglia” o ancora “Siamo una famiglia che ha dei valori”.Almeno un terzo del nostro tempo lo viviamo al lavoro e non è raro che il rapporto con i colleghi di lavoro evolva fino a sfociare in rapporti di amicizia, di fiducia e di appoggio emotivo che vanno oltre l’ambito lavorativo.Anche se questo tipo di relazioni possono avere una similitudine con alcuni valori positivi che possiamo ritrovare in famiglia come il rispetto, lo spirito di collaborazione, l’empatia ed il senso di appartenenza, ciò non deve indurre a pensare che, se utilizzati nella comunicazione d’impresa, distinguano l’azienda a beneficio della propria immagine.
È corretto, nell’ottica della comunicazione d’impresa, auto-definire la propria azienda “una famiglia”?
A
mio parere no. Anzi, può essere dannoso per l’immagine del brand.
Intanto,
in tema di efficacia della comunicazione è sempre utile (scrivendo, descrivendo
o raccontando) cambiare prospettiva mettendoci nella posizione del lettore
comunicando ciò che può essere di suo interesse e aiuto. Nello specifico, dobbiamo
convenire sul fatto che la definizione di famiglia non è uguale per tutti, ma è
filtrata dalle esperienze che il singolo ha avuto con i suoi familiari non escludendo,
quindi, che possa avere connotazioni positive quanto negative.
Una
parte del nostro pubblico potrebbe recepire non favorevolmente proprio questo
aspetto con cui intendevamo fare leva sui suoi sentimenti, causando il suo
allontanamento invece che il suo coinvolgimento alla scoperta di ulteriori
informazioni su di noi.
“La nostra azienda è come una famiglia”. Sarà vero?
La
scelta di ricorrere a tale affermazione nella descrizione della propria azienda
nasconde un’insidia di fondo rappresentata dalla domanda: “le cose stanno
veramente così?”.
Parlare
dell’azienda come di “una famiglia” potrebbe sembrare una buona idea per
enfatizzare l’aspetto valoriale e veicolare un’immagine positiva, ma potrebbe
anche essere percepita come un’affermazione lontana dal vero.
Se
siamo nella condizione di fare emergere (con spontaneità) questo aspetto dalle
conversazioni e dai post sui social dei nostri collaboratori, allora, diamo
all’utente una chiave di lettura attraverso cui lui stesso - se vorrà - sarà in
grado di cogliere questo aspetto da dichiarazioni autentiche. In caso
contrario, meglio evitare lo slogan se non possiamo documentarlo.
I collaboratori ambasciatori del brand
Non escludo la possibilità della coesistenza di un clima familiare in azienda. In taluni casi (soprattutto nella fascia delle piccole o medie imprese a base familiare, spine dorsali del sistema economico del nostro Paese), è possibile rintracciare dinamiche interpersonali assimilabili a quelle familiari. In questi casi - al fine di una comunicazione efficace - sarà più indicato evitare slogan e lasciare che sia l’utente a farsi un’idea dalle testimonianze dei collaboratori che parlano (e pubblicano sui social) di episodi del loro ambiente di lavoro e del bel clima che li circonda nello svolgimento dei loro compiti.
I collaboratori sono gli ambasciatori più autentici nella diffusione della conoscenza del brand in cui lavorano (definiti anche brand ambassadors).
Il vostro brand è unico. Raccontatelo.
Pertanto,
se volgiamo comunicare al nostro pubblico la caratteristica del clima
familiare che distingue l’ambiente di lavoro, lasciamo che siano le
storie aziendali a veicolare questo aspetto. Il messaggio che arriverà da
un collaboratore (o, anche dallo stesso titolare) sarà più autentico e solido di
una semplice affermazione. Potrà racchiudere aneddoti sul superamento delle difficoltà,
sul perché l’azienda esiste, su quali problemi risolve il prodotto/servizio
offerti e come l’azienda opera. È questo il messaggio che aiuta il pubblico
a scoprire le vostre unicità distintive e aiuta voi a conquistare uno
spazio nella sua mente del potenziale cliente in un mercato affollato di
messaggi.
Nella
scelta di un brand, il pubblico non sceglie solo in base al prezzo, ma
anche - soprattutto oggi - in base ai valori che l’impresa è in grado di
esprimere e con i quali il pubblico sceglie di identificarsi.
Trovo che un’azienda sia più simile ad una equipe di medici dalle distinte specialità, ad una squadra sportiva, all’equipaggio di una barca piuttosto che ad una famiglia. L’azienda è un ente economico e, per sua natura, tende al profitto. La sua performance è generare profitti superiori alle perdite.
Descrivendosi, l’azienda dovrebbe trasmettere al pubblico la visione che accomuna i collaboratori verso “il suo scopo”, “il suo perché”. Lo scopo condiviso conduce tutti lungo lo stesso percorso.
Alcune
ricerche segnalano che le aziende orientate alla condivisione dello scopo tra i
collaboratori hanno maggiori possibilità di successo. Sono quelle aziende in
cui ciascuno, ad ogni livello, ha maturato la consapevolezza di appartenere ad un
gruppo in cui ognuno condivide la rotta, fornisce le proprie competenze e le
proprie performances che, inevitabilmente, influenzano il raggiungimento degli
obiettivi comuni.
In
conclusione, il racconto di storie reali fatto dalle persone appartenenti alla
“squadra” interessa molto di più e genera l’atteso coinvolgimento del vostro
pubblico.
Alla prossima!
Michele D’Ambrosio
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